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La costa settentrionale della Tunisia in 4 giorni

Le coste della Tunisia sono bagnate dal Mar Mediterraneo per circa 1300 Km. La zona costiera, posta a Nord, è costituita da un’alternanza di spiagge sabbiose e scogli.
Il tratto che va dalla città di Biserta e giunge fino alla Penisola di Cap Bon si caratterizza per la presenza di un paesaggio spettacolare e sublime. La zona è bellissima da vedere e, proprio per questa ragione, nella stagione estiva viene letteralmente presa d’assalto dai turisti arrivati sul posto.

Primo Giorno: Tunisi-Biserta, circa 65 chilometri.

Il primo giorno prevede un percorso di 65 chilometri. Partendo da Tunisi e percorrendo poco più di sessanta chilometri, si giunge a Biserta. Biserta è una bellissima città da vedere, raggiungibile attraverso il treno oppure con l’autobus.
Il nome alla città è stato dato dal popolo arabo, che ha conquistato il luogo nel 678 d.C.
Biserta è situata sul mare e si caratterizza perchè ancora conserva i simboli e le tracce lasciate dai Fenici, dai Romani, dai Bizantini e dai Vandali.
A causa della sua posizione strategica, questa città è stata posta sotto il dominio dei Fenici e dei Cartaginesi, che l’hanno considerata come la loro base commerciale. In seguito, Biserta è diventata fortezza dell’Impero Romano d’Oriente, baluardo turco e arabo, covo dei pirati islamici ed infine è stata considerata come una roccaforte dai francesi.
La passata dominazione francese è ben visibile in zona, per la presenza nel posto di case coloniali francesi.
Biserta si è quindi rivoltata contro il regime coloniale della Francia solo nel 1956 ed è riuscita con ardore e coraggio a conquistare la sua indipendenza, mettendo fine ad un regime coloniale ingiusto.
Biserta dei martiri è racchiusa nel suo bellissimo lago, in cui si gettano le correnti e le acque del Mar Mediterraneo. Recentemente, la Banca Europea ha preso la decisione di utilizzare circa 30 milioni di euro, per procedere alla ristrutturazione e al potenziamento della rete stradale, che si trova vicino al lago della città.
A causa di questi lavori, si potrà correre il rischio di qualche danno all’ambiente, ma l’ammodernamento della rete stradale porterà sicuramente ad un aumento del flusso turistico in zona.
Nel periodo dei Fenici, fu costruito un importante collegamento sotterraneo tra il Mar Mediterrano e il lago di Bisertanon, che si caratterizza anche per avere la stessa flora e fauna del vicino lago Ichkeul.
Nel periodo invernale il lago di Biserta si caratterizza pure per la presenza di bellissimi fenicotteri rosa.
Bisogna visitare la città di Biserta facendo delle passeggiate a piedi e con tranquillità. I posti assolutamente da vedere sono i bastioni della kasbha, il Fort d’Espagne, che si affaccia su un meraviglioso panorama, la città vecchia, che si chiama medina, la fontana di Bey Yussef, il porto, i vicoli del souk, le vie lungo il Boulevard del Canale del lago, la moschea Rebaa e il quartiere andaluso.
Biserta è un posto consigliato da visitare, anche perchè è un ottimo punto di partenza per effettuare escursioni verso le coste settentrionali e nella zona della Kroumiria.

Secondo Giorno: Cap Blanc – Cap Serrat – Cap Negro – Tabarka, circa 150 chilometri

ll secondo giorno prevede un percorso di 150 chilometri. Un turista, che soggiorna lungo le coste settentrionali della Tunisia, potrebbe anche avventurarsi nelle bellissime foreste della regione del Mogods. La zona si raggiunge attraverso la strada C51, che si caratterizza per un paesaggio in cui si alternano basse formazioni montuose e alti promontori a picco sul Mar Mediterraneo.
La regione del Mogods ospita dei paesaggi che difficilmente il turista, una volta visitati, riuscirà a cancellare dai ricordi della sua memoria. Uno di questi è Cap Blanc. Cap Blanc dai bellissimi picchi del Jebel Nador si getta nella acque del Mar Mediterraneo ed è raggiungibile attraverso la C57.
Se si percorre la strada C57, si può costeggiare il promontorio più settentrionale dell’intero territorio africano.
Dopo aver costeggiato il promontorio, si può prendere la direzione di Cap Serrat. Questa località si può raggiungere, percorrendo delle strade secondarie, in direzione della costa a ovest di Bechateur.
Percorrendo questa direzione, oltre a Cap Serrat, si può arrivare anche alla bellissima spiaggia di Mechrig, a quella di El Barrakcon, a Capo Negro e all’ Oued Madhen.
Il corso dell’Oued Madhen viene sbarrato, a poca distanza dal mare, da una grande diga. Questo sbarramento ha contribuito alla formazione di un lago. Il lago è di grandi dimensioni e si chiama El Barrak.
Un modo comodo per raggiungere la diga è la strada C57 da Tinjia, imboccando poi la strada C51 verso Theskrajia e Cap Serrat.
Oppure, è necessario attraversare le foreste della regione di Mogods verso Sejane, con la C58. Uno volta giunti all’Oued Sejane, si sale sul ponte al waypoint 3707063N – 0915916E, e si prende la C51 verso est.
Una volta giunti alla grande diga attraverso questi due itinerari, è assolutamente consigliabile raggiungere la magnifica cittadina di Tabarka.

Terzo Giorno: Tabarka – La Galite

Un posto splendido da visitare è la cittadina di Tabarka. Tabarka è un’isola, che si è formata a causa di un’appendice sottile che la separa dal continente. L’appendice è stata fatta costruire all’epoca del protettorato posto nella zona dai francesi.
A est di Tabarka, c’è una bellissima lingua di sabbia, che parte dal promontorio roccioso di Capo Negro. Da questo punto, la lingua di sabbia giunge fino alla città di Tabarka e la circonda con un cordone, che prende il nome di Plage Montazah. Il territorio della Plage è stato rovinato in parte, a causa della costruzione selvaggia degli edifici all’intero della zona turistica. La zona turistica è di nuova costruzione, infatti era del tutto inesistente circa sei anni fa.
Nella parte occidentale del centro abitato di Tabarka, le coste sono molto caratteristiche, in quanto ci sono delle bizzarre formazioni rocciose. In questa località, bellissimi da vedere sono Capo Roux e le lagune di El Kala.

Tabarka
Tabarka

La parte meridionale di Tabarka è magnifica, in quanto si trova circondata dalle montagne boscose del Jebel Guessah, che le donano uno sfondo composto da verdi foreste, che costituiscono il cuore dell’area della Kroumiria.
In questa zona, sono ben visibili anche le vette nude dei Jebel Sabbah e Goutrane.
Le coste settentrionali dell’isola sono impreziosite dalla presenza della baia di Tabarka, vicino alla foce del Oued Kebir, che è una delle baie più belle della nazione tunisina.
La città di Tabarka è stata per lungo tempo, come Biserta, il covo dei pirati musulmani. In occasione della guerra tra i corsari islamici e le Repubbliche Marinare, il porto dell’isola cadde sotto il controllo dei genovesi. Questi ultimi, allora, dopo aver conquistato il porto, costruirono nella zona una fortificazione, in vicinanza de Les Aguilles. Les Arguilles sono una zona costiera molto caratteristica, in quanto ospita delle formazioni rocciose esili come pinnacoli, che assomigliano appunto a degli aghi.
L’economia di Tabarka si regge non solo sul turismo, ma anche sulla vendita del sughero e dei suoi derivati.
Sulla P17, è situata la fabbrica in cui si lavora il sughero. All’interno dello stabilimento, si registra la presenza di un Museo dedicato a questa particolarissima corteccia. Visitando il Museo, che seppur piccolo è interessante da vedere, si possono ricevere delle importanti informazioni, riguardanti la lavorazione del sughero, ma anche il suo utilizzo nel corso degli anni.
Importante da vedere a Tabarka è anche il suo Parco Marino. Quest’ultimo copre la zona compresa tra la costa nord orientale dell’Algeria e quella nord occidentale della Tunisia.
Le coordinate del Parco di La Galite sono 3731782N – 0855779E.
Il Parco è posto sotto la protezione militare e i suoi fondali hanno vaste praterie di corallo rosso e di posidonia.
In alcuni punti di questa area protetta ci sono delle bellissime dune di sabbia.
Nelle acque del Parco, si segnala presenza del tursiope, del corallo rosso e del gabbiano rosso. Altre specie commerciali, presenti in grande quantità, sono l’orata, l’aragosta, la cernia e il dentice.
Nell’area è presente anche la tartaruga Caretta caretta e, qualche tempo fa, pure la foca monaca.
Le principali minacce al Parco Marino provengono dalle costruzioni turistiche, dalla pratica della pesca sportiva e dai pesticidi utilizzati in agricoltura.
Il WWF ha cercato in tutti i modi di difendere l’area protetta e il suo ecosistema, ma le misure adottate sono state, fino ad oggi, spesso inefficienti e non all’altezza della situazione.
Il Parco Marino comunque è una zona magnifica e, vicino a questo posto, il turista può effettuare anche delle escursioni marine e delle immersioni.
Le immersioni e le escursioni possono essere prenotate presso dei centri specializzati, inoltre le informazioni su questo tipo di attività possono essere reperite pure dai pescatori della zona.

Quarto Giorno: Tabarka – Biserta – Cap Zebib – Ghar El Melh – Utica – Tunisi, circa 230 chilometri.

Il quarto giorno di vacanza prevede un percorso di circa 230 chilometri. Tabarka dista dalla città di Tunisi circa 175 chilometri, se si percorre la strada P7. Se da Tabarka, però, si giunge lungo la strada regionale 26, percorrendola, il turista può arrivare a Cap Bon. Cap Bon è il punto estremo dell’omonima penisola.
Se si imbocca poi la strada P8, andando dalla città di Biserta verso la capitale Tunisi, ad un certo punto ci si ritrova presso un bivio. Arrivati al bivio, si deve imboccare la strada C70, in direzione sud-est.
Percorrendo questa strada per una lunghezza di circa 8 chilometri, si può arrivare presso un altro importante bivio. In questo punto, si deve prendere la C70E, che collega Tinjia, il villaggio sul lago di Biserta, alla costa mediterranea di Cap Zebib.
Dopo almeno quindici chilometri di strada, caratterizzata da tornanti e percorsi tortuosi, si giunge al promontorio, attraverso le ultime alture del Jebel Kechabtah.
Procedendo a sud per altri 2,8 km, quindi, si giunge presso la C69E1. Questa strada, ad un tratto, si collega con la C69, proveniente da Zouaouine.
A questo punto, è necessario percorrere la C69E1, e, dopo circa 8,5 km, si arriva ad un secondo bivio, che è fondamentale.
Voltando ad est e non a sud, percorrendo un percorso secondario, si raggiunge presso la magnifica distesa sabbiosa di Raf Raf.
La spiaggia di Raf Raf è una bellissima località balneare, molto frequentata dai turisti, ma anche dalla gente che abita nel posto.
Nella parte orientale della spiaggia, è assolutamente ben visibile il promontorio di Sidi Alì El Mekki, che rappresenta, con il Capo Farina, la parte più a nord del Golfo di Tunisi.
La parte di spiaggia, che si trova lungo la zona meridionale del promontorio, prende appunto il suo nome, che è, come abbiamo detto prima, Sidi Alì El Mekki.
Questa distesa è magica e meravigliosa e si caratterizza per le sua spiagge splendide e per la sua acqua cristallina.
Di seguito, distante nove chilometri dal promontorio Sidi Alì El Mekki è il il villaggio di Gahr El Melh. Il villaggio di Gahr El Melh si trova vicino ad una laguna, che è stata formata, nel corso dei secoli, dalle acque fangose e melmose della Mederjia.
Il porto del posto ormai è diventato inutilizzabile, a causa appunto delle sue acque limacciose. Il luogo registra solo la presenza di un gruppo sparuto di pescatori, che pescano con la lenza, e si caratterizza per essere un posto dove si respira un’atmosfera tranquilla e rilassante.
Se un turista si trova nel villaggio di Gahr El Melh, dopo averlo visitato, attraversando un percorso secondario, può giungere fino alla strada principale C69.
Imboccando la C69, può raggiungere la città di Utica. Quest’ultima è una bellissima e antichissima città costiera, che merita assolutamente di essere visitata a causa dei suoi magnifici scavi.
Al termine della visita agli scavi di Utica, si può nuovamente costeggiare la palude di Ghar El Mell.
Dopo aver percorso la grande statale P8, si può arrivare, attraversando un percorso secondario, presso il villaggio di Kalaat El Andalous. Il villaggio di Kalaat El Andalous è distante dalla periferia, posta nella parte settentrionale della capitale Tunisi, circa 21 chilometri.
Secondo le indicazioni date da alcune mappe militari, di origine russa, però, da Kalaat El Andalous si può giungere direttamente a La Marsa, attraverso la zona delle lagune, in modo da evitare il ritorno alla P8 Biserta- Tunisi. Questo itinerario non viene riportato sulle mappe Michelin scala 1:1.000.000.

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