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Guida Islanda

Nell’immaginario collettivo l’Islanda è un luogo rude e impraticabile, ricoperto di ghiacci e freddo, freddissimo. Alcune zone sono effettivamente impervie e talmente selvagge da non poter essere visitate dall’uomo, inutile negarlo, ma in realtà il resto di questo meraviglioso paese è un vero e proprio paradiso geologico che ogni anno attira milioni di viaggiatori in cerca di nuove avventure e sfide da affrontare. Si trova a metà strada tra la capitale russa e la Grande Mela, una posizione baricentrica ed estremamente privilegiata. Ma la vera fortuna dell’Islanda sta tutta nelle sue meraviglie naturalistiche e nella straordinaria varietà di paesaggi incantevoli che è in grado di offrire. Nel raggio di pochi chilometri si alternano deserti di pomice e distese di tundra, scogliere e splendidi scenari in stile “Survivor”. La natura, qui, è rigogliosa e incontaminata, per non dire primordiale, al momento che molti luoghi sono rimasti esattamente com’erano una volta, appena emersi. La diversità paesaggistica che caratterizza il Paese fa sì, inoltre, che in Islanda si siano stabilite qualcosa come 250 specie di uccelli. Settantacinque di esse, addirittura, sono solite nidificare qui, un questo paradiso naturale che è ancora purtroppo sconosciuto ai più. E ne va particolarmente fiera la popolazione, che è orientativamente pari a quella di una città italiana di dimensioni medie.

Islanda: cosa vedere

Reykjavik, una città ricca di risorse e di sorprese da scoprire

La capitale dell’Islanda è la meravigliosa Reykjavik, dove passato e futuro convivono pacificamente come in nessun altro posto al mondo. Il centro della città senza fumo, così come la chiamano gli abitanti per via del vento che soffia e porta via con sé qualsiasi traccia di smog e di inquinamento, è ultramoderno, provvisto di qualunque infrastruttura o servizio un cittadino possa chiedere e sognare. La parte vecchia, invece, è rimasta incredibilmente intatta, con le sue case in cemento dai mille colori e gli edifici pubblici bianchissimi, volutamente in contrasto con le abitazioni. Nel centro storico troviamo anche musei e mercati, alloggi di varie fasce, ristoranti, laghi, parchi erbosi e molti negozi in cui si possono fare vari affari. Qui ha sede una delle attrazioni principali della capitale islandese, ovvero il Museo nazionale. Le sue sale sono piene zeppe di antichi reperti e oggetti di valore, ma quelli più apprezzati sono quelli a carattere popolare e sacro che testimoniano le varie fasi del periodo della colonizzazione. Alle spalle di questa preziosissima struttura c’è l’istituto Árni Magnússon, che ospita un’incredibile collezioni di volumi d’epoca. Tra questi vale la pena citare il Landnámabók e il Njáls Saga, che la Danimarca restituì all’Islanda non appena quest’ultima riuscì finalmente ad ottenere la tanto agognata Indipendenza. Anche nella parte moderna della capitale, ad est del centro storico, ci sono molte attrazioni imperdibili. L’Hallgrimskirkja, innanzitutto, una grande chiesa costruita in lava basaltica che assomiglia ad un’imponente montagna. È provvista di una torre, alta la bellezza di 75 metri, in cima alla quale si può salire in ascensore per godere di un panorama a 365 gradi su questa città unica nel suo genere. Dinanzi all’ingresso di questo incredibile luogo di culto c’è inoltre una statua che vale la pena ammirare e fotografare: rappresenta il mitico Leif Eriksson, altrimenti detto il figlio d’Islanda, il primo esploratore europeo che mise piede in America e scoprì quella che oggi è meglio nota come l’isola di Terranova. Sempre in centro c’è il Volcano Show, un teatro atipico ma indubbiamente incredibile. Al suo interno i visitatori avranno la possibilità di toccare con mano cosa significhi vivere sotto un vulcano, inclusi i disagi e le paure che da sempre caratterizzano la vita della popolazione islandese. Nella struttura vengono costantemente proiettate le immagini di alcune delle più violente eruzioni vulcaniche che hanno interessato il Paese, inclusa quella che portò all’emersione, nel 1963, dell’isola di Surtsey. Il centro di Reykjavik ospita, ancora, numerosi giardini botanici, musei di arte locale e un parco ricreativo, nonché vari cinema e locali in cui si può assistere a film in lingua originale – niente sottotitoli! – o a spettacoli di danza, musica classica, opera e teatro. Sono piuttosto in voga, da queste parti, anche gli show di luci, attraverso i quali si rievocano e mettono in scena i periodi dell’epoca vichinga e della colonizzazione.

Gullfoss e Geysir: alla scoperta delle meraviglie naturalistiche dell’Islanda

Una delle attrazioni principali dell’Islanda è la scenografica cascata a due livelli di Gullfoss e Geysir. Si tratta di un luogo incredibilmente affascinante, dal quale si può ammirare l’arcobaleno nei giorni – molto rari, purtroppo – in cui vi batte il sole. Questa cascata era stata originariamente realizzata per sfruttarne l’energia idroelettrica, ma il governo ha poi deciso di acquistarla e di trasformarla in monumento nazionale, in maniera tale che tutti possano avere la possibilità di ammirarla in tutto il suo splendore. Nelle immediate vicinanze della cascata di Gullfoss e Geysir c’è il centro d’insegnamento Haukadalur, aperto al pubblico e regolarmente visitabile. A est si estende, invece, la zona di Geysir, dove si concentrano, appunto, i principali geyser del Paese, incluso quello che iniziò la sua attività nel quattordicesimo secolo e la cessò seicento anni dopo, quando migliaia e migliaia di turisti lo soffocarono gettando al suo interno terra, pietra e qualunque cosa capitasse loro sotto tiro. È ancora attivo il vicino Strokkur, che incanta i visitatori con getti che raggiungono i venti metri di altezza. Si ripetono ogni tre minuti ma durano solo una manciata di secondi. Attorno a questo geyser, il più grande del Paese, si concentrano depositi minerali, sorgenti di acqua calda e perfino torrenti caldi lungo i quali “viaggiano” mucchi di alghe psichedeliche.

Geysir islanda

My’vatn e le sue meraviglie geotermiche e vulcaniche

Ma se volete vedere coi vostri occhi quella che è una delle meraviglie naturali più famose al mondo, assicuratevi di raggiungere la parte mediorientale dell’Islanda e di far tappa a My’vatn, un luogo reso celebre dalle sue caratteristiche geotermiche e vulcaniche. C’è uno splendido lago blu, tanto per cominciare, ai piedi di un enorme ghiacciaio che lo protegge e che rende il clima dell’area mite e molto piacevole. La vicina riserva è popolata da splendide uccelli dai mille colori. A My’vatn si può campeggiare, fare trekking o semplicemente godersi una delle tante escursioni. Fate in modo di ritagliarvi il tempo necessario per vedere le grotte di ghiaccio del Kverkfjöll, il parco nazionale a ridosso del canyon dello Jökulsárgljúfur, il cratere di Hverfell e l’affascinante caldera di Askja, luoghi che vi resteranno nel cuore per sempre. Gli itinerari migliori per gli amanti del trekking sono quelli che passano attraverso le zone di Hornstrandir, Landmannalaugar, nel Reykjanesfòlkvanguar e a Látrabjarg, da prenotare con largo anticipo per evitare di assicurarsi uno dei pochi posti a disposizione. In questa magnifica zona del Paese si può anche sciare. Nelle località di Bláfjöll, Reykjavik e Akureyri ci sono strutture ricettive e impianti sciistici di alto livello, nonché piste apposite per scendere a valle con lo slittino dal ghiacciaio del Langjökull. Tra le altre attività praticabili segnaliamo il rafting, che si fa lungo le rapide del fiume bianco di Hvità, le escursioni speleologiche all’interno delle suggestive grotte di Hallmundarhraun, le gite a cavallo e le nuotate nelle innumerevoli piscine geotermiche che si trovano praticamente in ogni angolo dell’Islanda.

Clima in Islanda: quando andare

Considerando la vicinanza dell’Islanda al circolo polare artico, si potrebbe pensare che in questo splendido Paese le temperature rigide siano costanti. E invece, grazie alle correnti calde provenienti dal nord-Atlantico, il suo clima è stranamente e piacevolmente mite. L’estate vera, però, come la intendiamo noi italiani, non esiste. Le temperature, nei mesi che vanno da giugno a settembre, oscillano tra i dodici e i diciotto gradi, ragion per cui è questo il momento migliore per recarsi in Islanda. Prediligete, se possibile, luglio, perché in 31 giorni ci sono ben 150 ore di sole a disposizione. Anche agosto sarebbe l’ideale, perché nell’ultima settimana si inizia a vedere quello straordinario fenomeno naturale, che esplode in inverno, che è l’aurora boreale.

aurora boreale islanda

Occhio, invece, all’autunno, perché quasi sempre soffia un vento violentissimo che fa precipitare le temperature e che rende impossibile, tra le altre cose, il campeggio. Per quanto riguarda le piogge, non dovreste avere particolari problemi, a meno che non decidiate di recarvi in località che si trovano sulla costa occidentale o su quella meridionale. La corrente calda del Golfo, qui, causa spesso piogge inaspettate. Piove un po’ di più che nel resto dell’Islanda, ma non copiosamente, nella capitale, mentre si registrano pochi acquazzoni a nord e lungo le coste orientali. Le zone più fredde del Paese sono sicuramente quelle interne e quelle che si affacciano a nordovest, che sono quasi costantemente interessate da una gelida corrente proveniente dalla Groenlandia. In linea di massima, comunque, in Islanda le temperature non scendono mai sotto lo zero, per cui va da sé che questo Paese sia molto meno freddo di altre città come Vienna, New York e così via. Le zone più soleggiate, e quindi quelle che vantano un clima mite, sono quelle che circondano Akureyri, My’Vatn e Egilssta oir. Non vale lo stesso discorso, purtroppo, per le zone desertiche, che si concentrano al centro del Paese, dove si registrano molto spesso delle terribili bufere che sollevano sabbia e polvere.

Cosa mettere in valigia

Vista una tale diversità di climi e di paesaggi, la valigia che preparerete in vista del vostro viaggio in Islanda sarà ricca di indumenti di ogni tipo. Vestitevi a strati, per far fronte ai repentini cambiamenti climatici cui è soggetto il Paese – in un’ora il tempo può addirittura cambiare fino a quattro volte, perciò attenti! – quindi portate con voi t-shirt, cardigan, felpe, pullover, giacche leggere e giacche pesanti. Optate per un abbigliamento sportivo ed informale, a prova di pioggia e di umidità, perché non avrete bisogno di abiti eleganti, a meno che non abbiate intenzioni di frequentare ristoranti a cinque stelle o teatri. Prediligete le scarpe robuste – sono perfette quelle per il trekking, anche per le signorine – i pantaloni antivento e le giacche a vento, ma portate con voi anche delle mantelle cerate,berretti di lana, impermeabili e attrezzatura da campeggio. Mettete nel trolley anche un costume da bagno, da indossare nel caso in cui abbiate l’opportunità di immergervi in una sorgente termale. Se partite d’inverno, riempite letteralmente la valigia di indumenti da montagna, perché ne avrete bisogno. E, naturalmente, se volete assaporare il lato rude e selvaggio dell’Islanda, procuratevi un sacco a pelo per trascorrere una romantica notte al chiaro di luna in quello che è uno dei luoghi più affascinanti del mondo.

Come arrivare in Islanda: i mezzi di trasporto migliori

Voli per l’Islanda

Il mezzo più rapido e comodo per raggiungere la capitale Reykjavik è senza ombra di dubbio l’aereo. Da Milano Malpensa partono i Boing della locale compagnia di bandiera, la Icelandair, che arrivano in Islanda nel giro di poco più di quattro ore, senza effettuare scali. Da maggio ad agosto ne partono due a settimana, mentre la frequenza è più sporadica nel resto dell’anno. Negli altri mesi, quando non ci sono voli diretti a disposizione, si viaggia comunque dall’Italia effettuando almeno uno scalo di qualche ora. Prima di arrivare in Islanda, a seconda delle compagnie, ci si ferma a Londra, Francoforte, Amsterdam e Copenaghen, le città che, attualmente, sono meglio collegate a Reykjavik e dintorni. Se siete alla ricerca di un volo low-cost, Iceland Express vola da Bologna e dall’aeroporto di Orio al Serio. Per informazioni sulla frequenza e sui prezzi, consultate il sito Internet della compagnia.

Navi per l’Islanda

Per quanto l’aereo sia comodo e veloce, in ogni caso, il modo più emozionante per raggiungere la meravigliosa Islanda è via mare. Si può salire a bordo di una delle navi della flotta della compagnia Smyril Line, che collega il Paese con Danimarca, Norvegia e Gran Bretagna. Questo itinerario, grazie al quale vivrete un’avventura senza uguali, farà rotta anche sulle isole Faer Oer, un altro paradiso che vale la pena vedere e visitare. L’unico neo, per quanto riguarda il viaggio via mare, è la durata. All’andata si impiegano sei giorni – si parte il sabato sera e si giunge a destinazione nella mattinata di giovedì – due dei quali si trascorrono sulle Faer Oer, il che potrebbe risultare piacevole, a meno che non si abbia urgenza di raggiungere l’Islanda. Al ritorno, senza la sosta sulle isole, si viaggia da giovedì a sabato pomeriggio. Le navi della compagnia Smyril Line sono confortevoli e ben attrezzate, tanto che in ogni cabina c’è un pratico frigorifero all’interno del quale i passeggeri che lo vogliano potranno conservare cibo e provviste da consumare a bordo o una volta giunti in Islanda. Tutto quello che comprerete sulla nave dovrà essere pagato con la corona svedese, per cui assicuratevi di avere un bel po’ di contanti con voi al momento della partenza. In alternativa c’è la compagnia Eimskip, che ogni quindici giorni mette a disposizione dei turisti una nave cargo che arriva dritta in Islanda. Anche in questo caso, sarete costretti a partire da città come Copenaghen, Fredrikstad, Amburgo ed Helsinki.

Come funzionano i collegamenti interni in Islanda

Contrariamente a come si potrebbe pensare, i vari centri dell’Islanda sono collegati l’un l’altro in maniera impeccabile. Le compagnie aeree Air Iceland e Islandsflug offrono voli giornalieri da Reykjavik verso le altre città, anche minori, e viceversa. Particolarmente interessante e conveniente è la formula Fly as you please, che consigliamo vivamente ai viaggiatori che intendano visitare il Paese in lungo e in largo: si tratta di un vantaggioso pacchetto di dodici voli che potrete però acquistare solo una volta giunti in Islanda, e non da casa. Altrettanto conveniente è il biglietto Airbus Rover, l’ideale per chi vuole vedere di tutto un po’. Comprende un tragitto circolare che contempla una tratta in autobus e una in aereo, la soluzione ideale per il turista che vuole far tappa solo nelle principali città islandesi, senza fermarsi nelle zone più selvagge. Al di là dei pacchetti, tuttavia, ci sono pullman che garantiscono collegamenti continui anche con i villaggi meno noti e più sperduti. Partono da Reykjavik e appartengono alla compagnia di trasporto BSI. Sono economici ma non rapidi, infatti li suggeriamo solo a chi ha a disposizione molto tempo per scoprire l’Islanda. Il biglietto, in questo caso, si acquista presso le agenzie di viaggio della capitale. Qui troverete anche, nel caso in cui vi interessi, un pass di libera circolazione che vi darà diritto a viaggiare in bus, lungo tutta la rete stradale del Paese, per un periodo che va da una a quattro settimane.

Vi stuzzica l’idea di esplorare l’Islanda a bordo di un’automobile? Sappiate, innanzitutto, che l’unico mezzo a quattro ruote che vi darà la possibilità di farlo è un fuoristrada 4X4. Potrete noleggiarne uno direttamente a Reykjavik, ma i costi sono tutt’altro che contenuti: si parla, orientativamente, di qualcosa come novanta euro al giorno. Una cifra che vale la pena spendere, però, soprattutto nel caso in cui vogliate godervi un’avventura irripetibile tra fiumi da guadare e sentieri sterrati. In certe strade, addirittura, sarà praticamente impossibile superare i venti chilometri orari, tanto sono dissestate.
Se l’idea del 4X4 vi spaventa, optate per una più tranquilla gita in bus che, al prezzo di cento euro a persona, vi porterà in quattro o cinque ore da Raykjahlid, nelle immediate vicinanze del Myvatn, all’Askja, attraversando scenari da sogno e paesaggi che non dimenticherete mai. Per quanto riguarda gli appassionati delle due ruote o del trekking, è bene chiarire che girare l’Islanda a piedi o in mountain bike è difficile ma non impossibile. Basta scegliere le escursioni giuste, per evitare di ritrovarsi all’improvviso in zone impraticabili e di imbattersi in pericoli che sarebbe impensabile fronteggiare in mancanza di una guida esperta. Raccomandiamo, in ogni caso, di avventurarsi solo ed esclusivamente se siete in perfetta salute e vantate una forma fisica invidiabile, perché altrimenti potreste avere seri problemi ad affrontare tutti gli ostacoli che troverete lungo il cammino o la pedalata. Infine, l’unico modo per raggiungere le isole è quello di salire a bordo di uno dei tanti traghetti che partono dalla costa. Il servizio è attivo solo in estate e serve le isole di Flatey, Vestmannaeyjar, Grimsey – che fa parte del circolo polare artico – e Hrisey.

Dove dormire in Islanda

La capitale dell’Islanda è ricca di hotel che rispettano gli standard internazionali. Il problema, però, è che sono veramente cari. La camera doppia costa dai 100 ai 230 euro, cifra che include anche la prima colazione e il bagno privato. Sono decisamente più economici, di contro, i bed and breakfast, le pensioni e le guesthouses che si trovano prevalentemente alla periferia di Reykjavik. Se viaggiate d’estate, la catena Hotel Edda offre una valida alternativa: i convitti scolastici da essa gestiti, quelli che si trovano sulla Ring Road, da giugno ad agosto si trasformano in dei graziosissimi e funzionali alberghi, all’interno dei quali ogni ospite può usufruire della cucina, della piscina, ove presente, e dei bagni in comune. I prezzi si aggirano tra i 40 e i 60 euro, a seconda della sistemazione che si preferisce. Ma non è finita qui, perché l’Islanda offre davvero tante soluzioni di alloggio. Si può pernottare in fattoria spendendo tra i 50 e gli 80 euro a notte, oppure sborsarne solo 29 e dormire all’aperto, nel sacco a pelo che porterete con voi. Sono ancor più economici gli ostelli della gioventù, che in barba al loro nome accolgono viaggiatori di tutte le età. Si può dormire, anche in questo caso, nel sacco a pelo, se i letti sono già occupati. Ce ne sono mediamente 2 o 4 a stanza. Ogni ospite può liberamente utilizzare la cucina per prepararsi in completa autonomia i pasti. L’unico accorgimento, se scegliete l’ostello, è prenotare con largo, larghissimo, anticipo. Visto che si spende dai 19 ai 23 euro a persona a notte, è la soluzione più gettonata, quindi le strutture sono sempre al completo. Per gli amanti del campeggio e dell’aria aperta, non c’è che l’imbarazzo della scelta. In Islanda, a differenza di come accade in altri Paesi non solo europei, si può campeggiare praticamente ovunque. Perfino in suoli privati, a patto che chiediate preventivamente il permesso ai proprietari, che difficilmente, comunque, ve lo proibiranno. Attenti, però, alle condizioni climatiche. Quando sopraggiungono pioggia e vento, campeggiare al chiaro di luna può diventare difficile e rischioso. Nelle zone più inospitali, invece, lo Stato ha predisposto degli accoglienti rifugi, che su mappe e cartine sono contraddistinti da un triangolino colorato. Alcuni sono piccoli e spartani, privi a volte dei servizi essenziali, mentre altri sono più spaziosi e provvisti di servizi igienici posti all’esterno della struttura.

Piatti tipici dell’Islanda

Passiamo, infine, al cibo, nota dolente per qualunque turista abbia messo, o intenda mettere, piede in Islanda. I piatti della tradizione culinaria locale, in effetti, sono piuttosto atipici, per non dire inquietanti. Basti dire che la pietanza tipica del Paese è l’hàkarl, che altro non è che una porzione di carne di squalo putrefatta, che prima di essere servita viene seppellita sotto terra per un tempo massimo di sei mesi, in maniera tale che si decomponga a dovere. Altro piatto tipico è l’hrùtspungur, una torta pressata di testicoli di montone innaffiati con siero di latte. Citiamo, ancora, lo svi, la testa di pecora, con tanto di occhi, che gli islandesi sono soliti servire dopo averla sottoposta ad una lunga, spesso eccessiva, cottura, che finisce con il bruciacchiare le parti più tenere. Si può mangiare anche bollita o in salamoia, qualora lo preferiate. C’è ancora la pecora a base della ricetta dello slàtur, un mix di frattaglie che si portano a bollore all’interno di un budello. Ma se non avete il coraggio di provare questi insoliti piatti tipici, ordinate quelli a base di pesce, come la pulcinella di mare, l’eglefino e il salmerino, decisamente più classici e gustosi di quelli a base di carne. E da bere prendete lo brennivin, un superalcolico che si ottiene da una manciate di patate aromatizzate, a loro volta, con i cardi. La vera specialità islandese, tuttavia, è lo skyr, un miscuglio di batteri e latte pastorizzato di cui la popolazione va estremamente ghiotta.

Informazioni per i viaggiatori disabili

I servizi per i disabili non sono propriamente il massimo. I marciapiedi sono fortunatamente provvisti di appositi scivoli e rampe, ma lo stesso non si può dire dei mezzi di trasporto, spesso privi dei carrelli elevatori. Per quanto riguarda i traghetti, alcuni, ma purtroppo non tutti, offrono servizi per i disabili. Sono ben attrezzati gli aeroporti e alcuni ristoranti. Per avere la lista completa dei locali handicap friendly, bisogna contattare l’associazione islandese hotel e ristoranti.

Le festività in Islanda

Il popolo islandese ama far baldoria. La festività principale è quella del 17 giugno, quando il Paese festeggia l’indipendenza con parate, spettacoli e concerti d’ogni tipo. Caratteristica la festa dei marinai, che cade la prima settimana di giugno, che vede frotte di uomini di mare divertirsi a suon di salvataggi, tiro alla fune e gare di nuoto. Il 24 giugno c’è la festa di mezza estate, in occasione della quale si approfitta della rugiada notturna che, secondo la tradizione, sarebbe in grado di guarire da ben diciannove malanni. Il terzo giovedì di aprile si celebra una sorta di carnevale all’islandese, mentre ad agosto è la volta del Pjódhátí Vestmannaeyjar, che prevede falò e feste scatenate in riva al mare. Quasi in contemporanea si celebra il giorno del Verslunarmannahelgi, attraverso campeggi all’aria aperta, gare di cavalli e barbecue.

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