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Guida Guatemala

I Maya non hanno lasciato tracce della loro civiltà solo in Messico. Lo hanno fatto anche in Guatemala, dove sono nati e cresciuti, e dove sono presenti tantissimi siti archeologici che raccontano e testimoniano la grandezza del popolo dell’era preispanica. Ma il Guatemala non è solo storia, è molto di più. Si distingue anche e soprattutto per gli imponenti vulcani che ne caratterizzano il territorio, e poi è un Paese che tiene molto alla propria tradizione, al punto tale che, ancora oggi, sono in voga usi e costumi del passato.

Passaporto e visto per il Guatemala

Per essere accolto in Guatemala, il turista italiano dovrà obbligatoriamente essere provvisto di un passaporto valido. Non serve il visto, al momento della partenza, nel caso in cui si intenda restarvi per un periodo inferiore ai novanta giorni. Si sarà costretti a richiederlo dopo trenta giorni in loco, tuttavia, qualora si voglia restare più a lungo in questa zona dell’America Centrale. In tal caso, basterà recarsi all’ufficio immigrazione.

Guatemala: cosa vedere

Il simbolo del Guatemala è senza ombra di dubbio il sito Maya di Tikal, uno dei più famosi in America. È immerso nelle rigogliosa vegetazione della foresta del Petén e ospita templi a dir poco imponenti e piramidi caratterizzate da ripidissime scalinate. Questa zona, più in generale, è quotidianamente affollata di turisti appassionati di archeologia, che qui hanno la possibilità di vedere cose che sfuggono perfino ai libri di storia. Attorno al Petén, tra le altre cose, c’è il sito di Uaxactun, le tombe di Rio Azul e la Piramide del Tigre. Nella zona sud est del Guatemala, c’è invece il meraviglioso centro archeologico di Quirigà, che contiene alcune delle più belle sculture Maya. Da qui è possibile raggiungere in quattro e quattr’oro Rio Dulce, da circumnavigare a bordo delle barchette che più volte al giorno salpano dalle sue rive e conducono i turisti a Livingston, una cittadina pacifica e rilassante. È meno gettonata, ma altrettanto affascinante, la capitale del Paese, Guatemala City, caratterizzata per lo più da chiese e piazze che vale comunque la pena vedere. Chi è interessato all’archeologia, però, farebbe meglio a recarsi nella vecchia capitale, ovvero Antigua, un piccolo paradiso terrestre circondato da vulcani e pieno zeppo di splendide opere architettoniche. Da visitare, ancora, Chichicastenango, famosa per il mercato che ogni giovedì e domenica colora le strade e concede ai turisti la possibilità di assistere, ma in silenzio e composti, ai riti religiosi indigeni che si tengono presso la chiesa di Santo Tomas. C’è un altro luogo ancora da includere nel tour del Guatemala, ed è il lago Atitlàn. È di origine vulcanica ed è circondato da tre vulcani, tre dei quali ancora in attività. In riva ad esso sono stati creati dei veri e propri villaggi. È il luogo ideale per chi ama le escursioni e il birdwatching, dal momento che a ridosso dello specchio d’acqua ci sono quattro riserve naturali a dir poco spettacolari.

Guatemala: quando andare

Da ottobre a maggio, quando in Italia fa più freddo, in Guatemala si sta benissimo. Le temperatura sono miti, le precipitazioni scarse e sporadiche e il tasso d’umidità inferiore alla media annuale. Chi fosse impossibilitato a visitarlo in questo range di tempo, tuttavia, potrà farlo quando meglio credo, perché in questo Stato dell’America centrale il clima, bene o male, è sempre sopportabile. L’unico inconveniente, d’estate, potrebbe essere il caos dei turisti che si riversano nei siti archeologici.

Quanto stare

Per essere sicuri di avere il tempo di visitare tutte le meraviglie del Guatemala bisogna programmare una vacanza di almeno una decina di giorni. Va fatto un discorso a parte, invece, per chi vuole immergersi completamente nell’atmosfera della cività Maya. In questo caso il soggiorno dovrà durare una quindicina di giorni, il tempo necessario per fare visita ai principali siti archeologici e per spingersi fino allo Yucatàn, per una visita fugace ma intensa ai cayo del Belize.

Da mettere in valigia

Prima ancora di abiti e scarpe, chi è in partenza per il Guatemala dovrà mettere in valigia un bel po’ di medicinali: antisettici intestinali, antidiarroici, antibiotici, aspirina, repellente per insetti, disinfettante, cerotti e bende. Quanti ai capi di abbigliamento, optate per abiti leggeri in lino oppure in cotone, cappelli, ciabatte di gomma, marsupi, scarpe da tennis e sandali. Non dimenticate le creme solari e gli occhiali da sole, e neppure la giacca a vento impermeabile, che potrebbe rivelarsi utilissima nel corso delle escursioni su vulcani ed altipiani. Ma assicuratevi di mettere nel trolley anche alcuni oggetti, apparentemente inutili, che potrebbero invece risultarvi indispensabili: una torcia elettrica, un coltello multiuso, dei lucchetti e un sacco lenzuolo. Riservate un piccolo spazio anche alla merce che potrete usare come merce di scambio con i guatemaltechi.

Come arrivare: i voli per il Guatemala

In Guatemala ci sono due aeroporti, entrambi serviti dalle principali linee aeree. Uno si trova a Flores, l’altro a Guatemala City. Dall’Italia, purtroppo, non partono dei voli diretti, ragion per cui è necessario fare scalo a Houston, New York, Miami, Los Angeles, Città del Messico, Cancun, Merida e Dallas a seconda della compagnia. Chi fa scalo negli Stati Uniti dovrà necessariamente possedere un passaporto a lettura ottica.

Tasse di ingresso-imbarco

Quando si lascia il Paese è richiesto un pagamento di trenta dollari per il saldo della tassa d’imbarco. Sono richiesti soltanto sei dollari, invece, per chi dal Guatemala vuole raggiungere l’Honduras, e ritorno, passando per la frontiera. Oltre al contante, bisogna avere con sé carta turistica e passaporto.

Spostarsi e trasporti interni

I collegamenti aerei interni, in Guatemala, sono solo tra la capitale e la città di Flores. I numeri di telefono da contattare per avere informazioni in merito ai voli sono 23603038 e 23390503.

Mezzi pubblici

Vista la carenza di aerei, il mezzo migliore per spostarsi all’interno del Guatemala è l’autobus. Ci sono pullman di linea, come Linea Dorada e ATTrans, ma anche minibus a noleggio, con autista incluso nel prezzo, a disposizione dei turisti. Si tratta, purtroppo, di mezzi obsoleti, a bordo dei quali si viaggia, molto spesso, in compagnia di galline. E non essendo tecnologicamente avanzati, sono anche abbastanza lenti. Sono frequenti i cambi, soprattutto su alcune tratte. I costi, in ogni caso, a fronte di un servizio non proprio eccellente, sono piuttosto irrisori.

Mezzi a noleggio

È sconsigliato il noleggio di un’automobile con la quale spostarsi da una parte all’altra del Paese. Sia perché lungo le strade si possono incontrare banditi, malintenzionati e rapinatori, e sia perché, soprattutto nella stagione delle piogge, le infrastrutture sono pericolosissime e soggette a danni causati dalle catastrofi naturali. Optate, quando possibile, per imbarcazioni adibite al trasporto dei turisti. Per raggiungere il lago di Atitlan e il distretto di Sololà, invece, affidatevi a un pick-up, l’ideale per attraversare zone impervie e affrontare salite e discese dissestate. Non è comodissimo, visto che si viaggia stipati nel cassone posteriore e considerato che la strada è quasi sterrata, ma è pur sempre un’esperienza suggestiva. Se volete visitare i villaggi in riva al lago, consigliamo di farlo a piedi. Prestate attenzione solo di notte, quando è meglio che ad accompagnarvi ci sia un abitante del luogo. Se non vi va di scarpinare troppo ci sono pur sempre le lance, delle particolari imbarcazioni provviste di motori potentissimi e capaci di spostarsi in poco tempo da un villaggio all’altro. Ce ne sono di chiuse e di aperte e partono solo nel momento in cui ci sono abbastanza passeggeri a bordo. Il servizio, nonostante non ci siano orari fissi, è comunque garantito a qualunque ora del giorno e, quando il tempo lo consente, della notte. Se la giornata è particolarmente ventosa, però, evitate di imbarcarvi: il viaggio, quando Eolo soffia dalla montagna e agita le acque del lago, potrebbe non essere affatto piacevole e durare il triplo del solito, un’ora al posto dei soliti venti minuti. Le lance sono comunque sicure, poiché hanno una prua alta che consente di cavalcare i cavalloni e di affrontare i venti con decisione. Chi vuole solo godersi il panorama, infine, potrebbe optare per un traghetto, che solca il lago con estrema lentezza per consentire ai passeggeri di ammirare le meraviglie di questa zona del Guatemala.

Patente

Per guidare in questo Stato dell’America Centrale non è necessario avere una patente speciale. Va bene quella italiana.

Hotel e pernottamento

Il Guatemala, da un punto di vista ricettivo, offre soluzioni per tutte le tasche e per qualunque esigenza. Ci sono pensioni spartane ed economiche, ma anche hotel e resort a cinque stelle per chi vuole un soggiorno all’insegna del comfort e del lusso più sfrenato. Per quanto riguarda gli alberghi della fascia economica, si pernotta in una camera doppia spendendo dai 5 ai 30 dollari. Alloggiare in una struttura di livello medio costa invece dai 30 ai 60, mentre per un 5 stelle ne occorrono da 60 in su. Al momento di scegliere l’hotel in cui soggiornare, optate per uno in zona 9, 10 o 14, che sono considerate le meno pericolose.

Cucina guatemalteca

Il turista che voglia immergersi completamente nell’atmosfera del Guatemala dovrà tassativamente consumare un pasto tradizionale all’interno di uno dei mercati allestiti nella capitale o nei villaggi vicini. Qui si possono gustare tutti i tipici piatti guatemaltechi, come fagioli e pollo e tortillas, spendendo pochissimi dollari. Non mancano, naturalmente, i ristoranti, che servono pietanze più eleganti a prezzi più alti, ma sempre ragionevoli. A seconda della tipologia di locale, si spende una cifra compresa tra i 5 e i 10 dollari. Non lasciate il Guatemala senza prima aver assaporato i chiles elleno, degli involtini di peperoni ripieni di formaggio, carne o pesce, il guacamole e il poc-chuc, un filetto di maiale che la gente del posto marina con succo d’arancia e serve nel piatto accompagnato da una salsa di cipolle leggermente piccante. Quanto alle bevande, il Paese è abbastanza europeizzato: si trova la birra, in versione leggera, ma anche il caffè. Che, ahinoi, non sempre è preparato come vuole la tradizione italiana.

Comportamenti

La gente del Guatemala è cortese e cordiale. Quindi, suggeriamo di comportarsi con essa allo stesso modo. Salutatela per strada, sorridete quando entrate nei loro locali e negozi e verrete trattati ancor meglio di quanto sono soliti fare. Gli indigeni, invece, sono un po’ più diffidenti, soprattutto le donne. Mostrare rispetto e comportarsi in maniera discreta, comunque, è il modo migliore per farsi apprezzare e benvolere anche da loro. Evitate, in pubblico, le macchine fotografiche, che potrebbero infastidirli ed irritarli. E se al mercato vi chiedono di indossare uno dei loro abiti tradizionali, non fatelo. Possono essere particolarmente insistenti a riguardo, ma potete pur sempre limitarvi ad acquistarlo come souvenir senza doverlo mettere immediatamente. L’ultimo consiglio ha a che fare con gli abiti, che nel caso delle donne devono essere sobri per evitare di attirare l’attenzione, e i gioielli, che è meglio non esibire.

Festival e tradizioni

La festa più sentita dai guatemaltechi è la Pasqua. La Settimana Santa, in particolar modo, viene festeggiata ad Antigua con tradizionali e spettacolari cerimonie. Si fa festa anche ad Ognissanti e nel giorno del Morti, perché il popolo locale pensa che quello sia il periodo dell’anno in cui i defunti, attraverso le loro anime, si avvicinano di più a chi si trova ancora sulla terra. In occasione di queste ricorrenze, addirittura, sono soliti organizzare dei banchetti all’interno dei cimiteri, durante i quali fanno volare degli aquiloni che si ritiene possano comunicare con chi non c’è più. A Cobàn, alla fine di luglio, si celebra Rabin Ajau, una festa durante la quale gli indios kekchi indossano i loro abiti tradizionali e allestiscono tendono in cui vendere le specialità del Paese. Tra le altre ricorrenze speciali in Guatemala segnaliamo il 15 agosto, che è la festa della capitale e quella dell’indipendenza, che cade il 15 settembre. Tra il 31 e il 21 dicembre, infine, si celebra Santo Tomas, patrono di Chichicastenango.

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