Se per molti anni è rimasto un Paese misterioso e sconosciuto, negli anni ’50, il Nepal si è finalmente aperto all’Occidente, cercando di imprimere una svolta ad un sistema economico molto arretrato. Il Nepal, inizialmente, era visitato soprattutto dagli alpinisti, affascinati dalla grande impresa, ovvero scalare il tetto del mondo, l’Everest, la cima più alta del pianeta. In seguito, durante il decennio a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, il Paese è diventato meta di pellegrinaggio per moltissimi hippies.
Ancora oggi, il Nepal attrae migliaia di turisti affascinati dagli stupendi paesaggi, oltre che da una storia e una ricchezza culturale impossibili da conoscere completamente con un solo viaggio. Il Nepal è ricco di città antichissime, impreziosite da spettacolari templi induisti, incantevoli monasteri buddhisti, ai quali fanno da sfondo le vette più alte della terra, i campi terrazzati di riso che raggiungono i 3000 metri di quota, le foreste impenetrabili, i ghiacciai e i paesaggi tropicali da visitare a dorso di un elefante.
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Passaporto e visto per il Nepal
Per entrare in Nepal sono necessari il visto di ingresso ed un passaporto con almeno 6 mesi di validità residua.
Chi si reca in Nepal per la prima volta, può richiedere il visto presso un Consolato nepalese o, più semplicemente, all’ingresso del Paese presso l’aeroporto (sono necessarie 2 fototessere; i moduli di richiesta sono reperibili nell’atrio dedicato agli arrivi internazionali).
Il visto breve per il Nepal costa 25 USD ed ha 15 giorni di validità; quello da 40 USD dura un mese, mentre quello da 100 USD 3 mesi.
(Se si arriva in Nepal transitando per l’India, è necessario munirsi di un visto di transito per l’India presso l’Ambasciata indiana. In caso di mancata coincidenza aerea, se non si possiede il visto, non sarà possibile abbandonare l’area aeroportuale indiana).
ll visto per 3 mesi è estendibile, presso gli uffici governativi di Kathmandu, fino a 5 mesi, al costo di 2 USD al giorno per ogni giorno in più di permanenza. Cinque mesi è il limite massimo di permanenza in Nepal nel corso di un anno.
Per effettuare trekking di più giorni al di fuori delle strade principali, è necessario un permesso ottenibile a Kathmandu (Dept. of Immigration, Bhikruti Mandap, Tourist Service Center; www.immi.gov.np) e Pokhara (Pardi Da, tel. 5521167) o all’ingresso dei parchi.
Non è richiesto alcun permesso di trekking per l’Annapurna, anche se risulta necessario un versamento di 2000 rupie all’ACAP (Annapurna Conservation Area), presso la cui sede viene rilasciato un documento che ne consente l’accesso.
Nepal: cosa vedere
Molti si recano in Nepal per i trekking tour sull’Himalaya, tuttavia, non bisogna sottovalutare gli aspetti storico-culturali delle religioni induista e buddhista, gli aspetti etnici ed antropologici e quelli naturalistici, che fanno del Nepal un Paese vario e interessantissimo.
Kathmandu
Nella capitale si respira un’atmosfera che è un mix tra la storia millenaria del Paese e le difficoltà di una progressiva ma ancora balbettante modernizzazione. Il centro storico, con le sue belle piazze e i templi, ha conservato un aspetto sobrio, lontano anni luce dalla cementificazione che ha travolto le periferie, colme di alberghi di lusso, negozi e ristoranti di ogni genere. Ciò nonostante, la città lamenta un traffico congestionato, la cui causa spesso sono le mucche (sacre per gli hinduisti), libere di passeggiare indisturbate per le strade.
La capitale è un luogo magico, nel quale convivono diverse etnie e culture. Nel centro di Kathmandu, uno degli aspetti di maggior rilievo è la Durbar Square, racchiusa tra il fiume Vishnumati e il Ratna Park, che presenta una trafila di templi induisti, oltre al vecchio Palazzo Reale e alla casa della Kumari, la dea vivente bambina.
La Valle di Kathmandu
I dintorni di Kathmandu e la valle adiacente offrono elementi architettonici e culturali di straordinaria bellezza.
Molte destinazioni sono raggiungibili a piedi, ma il mezzo più comodo per andare in giro è la bicicletta; chi non vuole stancarsi, può optare per un taxi che effettua servizio giornaliero. Immediatamente fuori dalla zona centrale è Swayambunath, chiamato il “tempio delle scimmie”. Lo stupa centrale culmina con un blocco dorato sul quale è raffigurato l’occhio del Buddha, mentre intorno alla base compaiono ruote sulle quali figurano preghiere che i fedeli fanno girare al loro passaggio.
Altro luogo di grande importanza religiosa è il maestoso stupa di Bodhnath, il più grande del Nepal, intorno al quale si riunisce la minoranza tibetana. Il momento più indicato per la visita è il tardo pomeriggio, quando i fedeli si raccolgono in preghiera e camminano in senso orario intorno allo stupa. Nei dintorni di Bodhnath sorgono diversi monasteri, presso i quali il silenzio vige come regola fondamentale.
Sulle sponde del fiume Bagmati sorge il Pashupatinath, il più autorevole tempio Hindu della regione e uno dei più importanti templi di Shiva del subcontinente indiano. Essendo il Bagmati un fiume sacro, Pashupatinath è un luogo che riveste molta importanza nel rito di cremazione: i ghat (gradini che scendono verso il fiume) più alti, sono riservati alla cremazione delle caste più elevate, mentre gli altri situati un po’ più a valle sono dedicati alle caste inferiori.
Nella Valle di Kathmandu è Dakshinkali, il tempio induista dedicato alla dea Kali, che ogni martedì e sabato ospita sacrifici animali in onore della dea assetata di sangue.
5 km ad ovest di Kathmandu è la Nagarjun Forest, con i Balaju Water Gardens. Circa 19 km a sud di Kathmandu si trovano i Godavari Royal Botanical Gardens. A Patan c’è il Jawalakhel Zoo, che ospita molte specie animali del sud dell’Asia. Per godere di uno dei più spettacolari tramonti sull’Himalaya, è necessario recarsi a Nagarkot.
Nella valle ci sono anche destinazioni meno battute e possibilità di fare trekking partendo dai villaggi di Nagarkot (una terrazza presso cui godere di una vista mozzafiato sull’Himalaya) e Dhulikhel. Potete crogiolarvi nelle sorgenti d’acqua calda di Tatopani, esplorare le foreste di Pulchowki o girare in mountain bike nelle regioni di Chapagaon e di Bungamati.
Patan
È la seconda città della Valle dopo Kathmandu, tranquilla e piacevole da visitare, sorge sull’altra sponda del fiume Bagmati, a 5 km dal quartiere Thamel di Kathmandu (raggiungibile in autobus, taxi, bicicletta o anche a piedi). Patan insiste sulla bella Durbar Square (forse la più suggestiva del Nepal), ricca di elementi architettonici Newari. Sulla piazza si affacciano il Royal Palace, nel quale c’è una ricchissima vasca da bagno, e il Jagannarayan Temple, con il tetto a due ordini sul quale si possono distinguere figure in posizioni erotiche. A sud della piazza si intrecciano belle stradine piene di negozi di oggetti di ottone e botteghe di fabbri, ma non di tappeti tibetani; questi, infatti, si concentrano a Jawlakhel, ad est del centro. Più lontano dalla piazza centrale sorgono gli antichissimi stupa risalenti a 2500 anni fa. Nell’unico giardino zoologico del Nepal sono custoditi rinoceronti, tigri, leopardi ed uccelli. Le chiromanti che affollano il parco vi diranno da quale animale proviene la vostra anima reincarnata. Spostandosi a nord, si arriva al Golden Temple, un monastero buddhista sorvegliato da tartarughe sacre che si aggirano nel cortile. Nei pressi del grande edificio sorge il Kumbeshawar, il tempio più antico della città (1392).
Bhaktapur
A 35 km da Kathmandu, in direzione sud, sorge Bhaktapur, città medievale che malgrado il recente sviluppo, ha saputo preservare la caratteristica atmosfera antica donatale dalla splendida architettura del XVII secolo. La piazza centrale qui è molto più ampia di quella di Kathmandu: vi si affacciano templi dotati di statue e colonne, ricchi di storia e leggende, come quella dello scultore delle statue di Ugrachandi e di Bhairab, al quale, si dice, fu mozzata la mano perché non potesse più creare opere di tale bellezza.
La seconda piazza più importante della città è Taumadhi Tole, con il Nyatapola, il tempio più alto della valle, e il Til Mahadev Narayan, un’importante meta di pellegrinaggio. Nella Potters’ Square (piazza dei vasai) gli artigiani plasmano e vendono migliaia di vasi di ogni genere. Percorrendo i vicoli della città vecchia verso est, si arriva a Tachupal Tole, un’altra piazza ricca di templi, monasteri e musei d’artigianato.
Le strade della città abbondano di cereali e peperoncini esposti al sole allo scopo di farli essiccare, di uomini e donne che prelevano l’acqua dalle fontane pubbliche, di bambini che giocano per strada, di indumenti colorati che svolazzano al vento, di vasai impegnati a plasmare l’argilla.
Thimi sorge lungo la strada tra Kathmandu e Bhaktapur ed è un piccolo villaggio Newari famoso per la fabbricazione di vasellame.
Parchi e Riserve Naturali
La maggior parte dei trek che si fanno sull’Himalaya cadono all’interno dei parchi naturali, che ospitano una vegetazione varia e interessante. Nel Terai, il parco più famoso è il Royal Chitwan National Park, un tempo adibito a territorio di caccia dell’aristocrazia inglese e nepalese e ora giungla tropicale in cui, con escursioni a dorso di elefante, sono facilmente avvistabili rinoceronti indiani, cervi pomellati, gaviali, aironi e garzette, serpenti, talvolta il leopardo e per i più fortunati la tigre (per gli aspetti ecologici e naturalistici generici del Nepal c’è Wildlife, National Parks & Reserves of Nepal).
Trekking in Himalaya
L’Himalaya offre ampie possibilità di trekking, dalla passeggiata in giornata dedicata ai neofiti (che possono comunque godersi un fantastico tramonto sulle vette più alte del mondo), alle escursioni di più giorni, fino alle scalate per gli alpinisti esperti.
Trekking e scalate sono possibili da settembre a maggio, sebbene i periodi migliori siano ottobre-dicembre e marzo-aprile.
Moltissime agenzie sia a Kathmandu che a Pokhara organizzano trekking di vari giorni con soste presso i rifugi d’alta quota e guide, portatori e cuochi. I permessi di trekking vengono concessi presso il Central Immigration Office o all’ingresso dei parchi stessi.
Lungo i percorsi classici (Annapurna ed Everest) vi sono moltissime abitazioni che offrono disponibilità di vitto e alloggio. Le opportunità per i turisti stanno migliorando velocemente, pertanto consigliamo di contattare le agenzie locali per chiedere informazioni e permessi. Eccellente il servizio offerto dalla MAB Tours & Travel.
A Kathmandu diverse agenzie offrono, a circa 100 USD, voli per sorvolare l’Himalaya e scattare spettacolari fotografie.
Pokhara
La città di Pokhara offre le migliori possibilità di pernottamento e ristorazione di tutta la regione. Tra le possibili escursioni a piedi in giornata, segnaliamo il monte Sarangkot (1592 m), le grotte di Mahendra Gufa e i laghi di Rupa e di Begnas Tals. Solo i più allenati e coraggiosi possono tentare il sentiero dell’Annapurna, che richiede tre o quattro giorni di cammino.
Da Pokhara a Kathmandu ci sono voli quotidiani, mentre l’autobus impiega circa otto ore.
Nepal: quando andare
Il Nepal può essere visitato tutto l’anno, ma il periodo migliore è ottobre-dicembre, che coincide con l’inizio della stagione secca, quando i monsoni sono terminati e i percorsi di trekking tornano agibili.
Un buon periodo è anche marzo-aprile: la vista sulle montagne non è tersa come a ottobre e novembre, ma di mattina la visuale è fantastica, la natura è al massimo del suo splendore e la foresta di rododendri rossi, rosa e bianchi risulta incantevole.
Il periodo dei monsoni (giugno-settembre) è il meno indicato per la visita, poiché strade e sentieri diventano meno agibili e, in alcuni casi, impraticabili.
Nella valle di Kathmandu, il periodo migliore per una visita va da ottobre a marzo: di notte si può scendere sotto lo zero, ma di giorno il cielo è sereno e le temperature possono raggiungere anche i 25° C. Da aprile a giugno le giornate sono calde e afose e spesso caratterizzate da una nebbia fastidiosa, mentre le temperature oscillano tra gli 11°-19° C di minima e i 28°-30° C di massima.
La Valle di Kathmandu sfoggia i colori più vivi nel periodo post monsonico (da fine luglio ad ottobre) ed è particolarmente gradevole in estate (luglio-agosto), perfetta per tutti coloro che sono interessati ad un tour antropologico e culturale, più che ad un trekking panoramico sui monti.
Quanto restare
Il Nepal possiede evidenze architettoniche, storiche, culturali, etniche e paesaggistiche di grande interesse e per conoscere il Paese bisognerebbe soggiornarvi mesi interi. Molti viaggi si concentrano soltanto nella Valle di Kathmandu, che può essere visitata completamente nell’arco di una settimana.
Per farsi un’idea del Paese occorrono almeno 15 giorni: 5 da dedicare alla Valle di Kathmandu, 3 per la visita del sud (soprattutto il Royal Chitwan National Park), 4 per il trekking sull’Himalaya, i rimanenti 3 giorni per gli spostamenti.
Da mettere in valigia
Il periodo è fondamentale per scegliere cosa portare con sé. Per un viaggio classico che prevede la visita della Valle di Kathmandu, il Royal Chitwan National Park e un breve trekking nell’Annapurna o presso il campo base dell’Everest, bisognerà essere attrezzati con indumenti che proteggano dal freddo. In estate è necessario dotarsi di indumenti impermeabili di qualità. Tenete presente che sia a Kathmandu sia a Pokhara i negozi sono fornitissimi.
Voli per il Nepal: come arrivare
Non esistono collegamenti diretti da e per l’Italia.
La Royal Nepal Airways (www.royalnepal.com) collega l’Europa con il Tribhuvan Airport di Kathmandu via Francoforte. Il volo dura circa 10 ore ed è privo di soste intermedie.
La Air India (www.airindia.com) collega Roma con Delhi, da cui si prosegue per Kathmandu (Cosmic Air, costo circa 150 USD). In alternativa, è possibile volare da Milano a Kathmandu facendo scalo a Doha con Qatar Airways (www.qatarairways.com). Il viaggio dura 16 ore comprese le 3 ore di sosta a Doha.
Un’altra possibilità è partire da Vienna per Delhi con volo diretto Lauda Air (www.laudaair.com) e poi proseguire per Kathmandu.
Per il volo di ritorno è obbligatorio confermare 72 ore prima della partenza.
È possibile raggiungere il Nepal anche via terra in autobus, attraversando i valichi di Sunauli/Bhairawa (se si proviene da Varanasi), Birkanj Raxaul Bazaar (se si proviene da Calcutta) e Kakarbhitta/Siliguri (se si proviene da Darjeeling).
Tasse di ingresso-imbarco
Una volta entrati in Nepal bisogna versare una tassa di 1700 rupie nepalesi applicata ai voli internazionali. I bambini con meno di due anni sono esenti dal pagamento.
Per i voli nazionali è dovuta una tassa di 225 rupie nepalesi.
Al momento della partenza, è bene recarsi in aeroporto in anticipo (almeno 3 ore).
Spostamenti e trasporti
Voli interni
I voli interni fra le principali città del Nepal sono offerti da Royal Nepal Airlines (www.royalnepal.com) e da alcune compagnie come Everest Air (www.mteverest.air.com) e Necon Airways (www.neconair.com).
I voli sono mediamente cari (75 USD di sola andata per raggiungere Pokhara da Katmandu in 45 minuti) e spesso accusano grossi ritardi o addirittura cancellazioni a causa delle avverse condizioni atmosferiche. È bene prenotare con anticipo anche di una settimana e riconfermare la prenotazione il giorno prima della partenza. Attenzione: si paga soltanto con la valuta locale.
Mezzi pubblici
I bus sono molto economici ma spesso affollati e piuttosto lenti.
Non esiste rete ferroviaria ad esclusione di un breve tratto nel Terai orientale.
Mezzi a noleggio
Noleggiare un automezzo con autista è molto semplice, soprattutto nelle città principali, sia mediante le maggiori compagnie mondiali che le agenzie locali.
Per gli spostamenti urbani brevi (valle di Kathmandu e Pokhara) è possibile noleggiare biciclette, risciò a pedali e a motore, scooter a tre ruote e taxi, tutti molto economici se paragonati ai costi medi europei. Chi affitta una bicicletta deve verificare attentamente lo stato delle ruote e dei freni: le discese hanno una pendenza micidiale ed investire una mucca sacra può comportare pesanti conseguenze!
Assicurazione: per i veicoli importati temporaneamente è richiesto il carnet di passaggio in dogana. In Nepal si guida a sinistra e bisogna concedere la precedenza a chi viene da destra.
Hotel in Nepal
L’aumento del flusso turistico ha incrementato l’offerta e la varietà delle sistemazioni.
A Kathmandu, Pokhara ed anche nel Royal Chitwan National Park è possibile trovare qualunque tipo di alloggio, dall’albergo a basso costo (5-10 USD a persona con prima colazione), all’hotel di lusso, di ottimo livello anche se paragonato agli standard occidentali (120-300 USD e oltre), passando per l’albergo medio (20-50 USD).
Chi ha spirito di adattamento può trovare guest houses a partire da 2-5 dollari a notte, o qualcosa in più (5-15 dollari) se si preferisce avere il bagno in camera.
La cucina del Nepal
È possibile trovare tutte le tipologie di ristoranti a prezzi accessibili (mediamente si spendono 100-300 rupie per un buon pasto). I ristoranti dei grandi hotel offrono spesso eccellenti piatti internazionali. La disponibilità diminuisce fuori dai percorsi turistici e soprattutto lungo i sentieri per il trekking.
Nonostante l’isolamento geografico e i prodotti locali, il Nepal non ha sviluppato una cucina locale. La maggior parte delle pietanze nepalesi si basano su lenticchie, riso e verdure e riprendono ricette della cucina indiana e tibetana. Diverso il discorso per la cucina Newari (etnia situata tra Kathmandu e dintorni) che è piuttosto elaborata. I piatti più comuni sono il dahl baht tarkari (zuppa di lenticchie, riso e verdure al curry), verdure speziate, chapati e twampa (a base di grano). Della cucina tibetana sono da provare il thukuba (zuppa) e i momos (ravioli con ripieni vari). Sono presenti tutti i tipi di carne eccetto quella bovina. Nei ristoranti, una tassa governativa del 12% è aggiunta al conto. La bevanda nazionale è il tè con aggiunta di latte, ma troviamo anche il lassi, un misto di cagliata e acqua, o il chang, la birra locale prodotta mediante la fermentazione dell’orzo. Sull’Himalaya è facile reperire il tè tibetano, un tè salato con aggiunta di burro di yak. Birre e superalcolici locali sono presenti ovunque e talvolta sono di buona qualità.
Comportamenti consigliati
Nonostante la diffusa povertà, criminalità e furti sono rarissimi, così come la prostituzione. Chiaramente la prudenza non è mai troppa. Le donne sole dovrebbero dare maggiore attenzione al vestiario: gli abiti succinti non fanno che peggiorare la già deviata idea che i maschi nepalesi hanno riguardo la supposta facilità di costumi delle donne occidentali.
È sconsigliato offrire il cibo con la mano sinistra, poiché considerata impura. Se invitati in qualche abitazione privata, è sconsigliato entrare in cucina, a meno che non si venga invitati a farlo. La cucina è il luogo sacro della casa e merita rispetto, quindi sarà necessario togliere le scarpe prima di entrarvi.
Ricordate di girare intorno ai templi in senso orario, perché anche la terra e l’universo si muovono in questa direzione. Se durante un’escursione vi imbattete in un “chorten”, una piccola costruzione edificata per placare divinità o demoni locali, è buona abitudine passare dal lato sinistro e girarvi intorno in senso orario. Rispettate le bandiere di preghiera anche se vecchie o strappate dal vento: per gli sherpa non perdono mai il loro significato.
Festival e tradizioni
Le date delle festività nepalesi variano di anno in anno poiché sono determinate in base a complessi calcoli astronomici.
A titolo indicativo ricordiamo alcune tra le feste più importanti: Bisket (Bhaktapur) e Balkumari Jatra (Thimi), celebrazioni dell’anno nuovo che si tengono ad aprile-maggio; Buddha Jayanti, compleanno del Buddha (in tutto il Nepal a maggio); Sithinakha, processione in onore di Kumar, il “guerriero divino” che si tiene a maggio-giugno in tutta la valle di Kathmandu; nello stesso periodo si tiene il Mani Rimdu, festa religiosa degli sherpa (Namche Bazaar); Naga Panchhami (Katmandu e Pashupatinath in luglio-agosto), in onore dei naga, serpenti divini.
Ad agosto-settembre si celebrano il Dashain, durante il quale si sacrificano numerosi animali, e il Gaijatra Indrajatra, mentre a Pashupatinath si celebra la festa di Teej Brata, durante la quale le donne indossano i loro vestiti più belli.
Tihar, la festa delle luci, si celebra a ottobre-novembre, mentre a novembre-dicembre numerosi pellegrini si recano a Pashupatinath per il Bala Chaturdasi.
A marzo ricordiamo l’Holi, seguito dal Chaitra Daisan in aprile; ed infine il Basanta Panchmi, che annuncia l’arrivo della primavera.
Viaggiando attraverso la Valle di Kathmandu si ha la possibilità di addentrarsi nella tradizione nepalese grazie ai gruppi di musicisti tradizionali, i “gaine”, e a quelli più moderni, sempre presenti durante le cerimonie nuziali, i “damai”.